Ottobre 18, 2024
Con un grande affondo sulle pratiche dei servizi coinvolti e collegati nell’attuazione del Programma Nazionale P.I.P.P.I., si è sviluppato da metà settembre fino ai primi giorni di ottobre, un intenso programma di confronto e scambio tra ricercatrici della Facoltà di Educazione, Lavoro Sociale e Psicologia dell’Università di Lleida (Spagna), professionisti dell’Ufficio Servizi Sociali dell’Assessorato di Lleida, e LabRIEF il Laboratorio di Ricerca e Intervento sull’Educazione Familiare dell’Università di Padova.
Attraverso tanti eventi, visite ai servizi, workshop e seminari oltre fornire una panoramica il più possibile completa della variabilità di enti, soggetti e proposte che animano e colorano il Programma, la visita è stata l’occasione di approfondire più in generale il welfare mix italiano, con un connubio molte volte virtuoso tra pubblico e privato. Una modalità particolarmente favorevole per gli scambi e le interazioni tra i due gruppi di ricerca, che genera nuove possibili collaborazioni.
Ne traccia un breve bilancio Andrea Petrella che ho coordinato il piano di Incontri.
– Andrea, perché sono importanti le esperienze di visiting a livello accademico e in specifico nell’esperienza di P.I.P.P.I.?
Lavorare in un Programma così intenso ed esteso come P.I.P.P.I. può portare a concentrarsi prevalentemente sul contesto nazionale, dato anche il recente riconoscimento come LEPS e il costante lavoro di accompagnamento agli ATS che implementano il Programma. Tuttavia, come Università abbiamo il dovere di ampliare gli orizzonti, di tenerci continuamente aggiornati e di produrre nuova conoscenza, o mettere in dubbio e problematizzare quella esistente. Le esperienze di visiting servono, tra le altre cose, ma soprattutto, a questo: aiutarci a non dare per scontato il nostro modello di riferimento, porlo alla luce di nuove prospettive consolidatesi in altri contesti europei o internazionali, confrontarlo con paradigmi teorici, di ricerca e operativi sorti in un altro ambiente e in un’altra cultura. Lo scambio con docenti e ricercatori di Università estere permette tutto questo, in un tempo dedicato, in un’ottica quindi non unidirezionale ma bidirezionale, di arricchimento reciproco, sia per la realtà ospitante che per quella ospitata. Oltre a questo, i periodi di visiting sono molto utili anche per ampliare la propria rete di contatti e di possibili, future collaborazioni a fini di ricerca o di pubblicazioni. Per P.I.P.P.I. il confronto con la realtà catalana e i relativi programmi di sostegno alla genitorialità e di riunificazione familiare è antecedente al periodo di visiting delle ricercatrici, grazie ai consolidati rapporti tra l’Università di Padova e l’Università di Lleida, ma settimane come quelle appena trascorse sono fondamentali per intensificare le relazioni e le integrazioni.
– Che realtà avete visitato e come si sono svolti gli incontri?
Abbiamo ritenuto fondamentale proporre alle visiting catalane un programma che tenesse insieme un mix di esperienze: dai momenti più strettamente accademici (focus sul Programma P.I.P.P.I. e sui suoi tutoraggi con i professionisti, sulla fascia 0-3, sulla metodologia delle Family Group Conference, sul supporto ai nidi d’infanzia) a quelli che hanno coinvolto realtà del Terzo settore (coop Iride, nido in famiglia di Treponti, Teolo), del servizio socio-sanitario (AULSS Veneto 5 Berica), del servizio sociale (Azienda speciale consortile Comuni Insieme, Bollate – MI), dei servizi alla prima infanzia (nido d’Ateneo “Milla Baldo Ceolin”; Fondazione Reggio Children), dei progetti regionali (Progetto Regione Toscana “Famiglie e operatori insieme”). Le attività proposte si sono quindi svolte non solo nelle aule del nostro Dipartimento in via Beato Pellegrino a Padova, ma di volta in volta a Firenze, a Milano, a Valdagno, a Reggio Emilia.
– Come è stato costruito il percorso degli incontri?
Questa contaminazione e questa molteplicità di soggetti rispecchia perfettamente la proposta di P.I.P.P.I.: creare attorno a ciascun bambino un ecosistema di servizi, attori e reti capaci di dialogare fra loro e di porsi in alleanza l’uno con l’altro, non in contrapposizione. Pertanto ci è venuto naturale costruire il programma con questa consapevolezza. Ciascun incontro ha avuto una sua specificità, ma abbiamo sempre cercato di preservare un momento per lo scambio con le ospiti, in un’ottica di reciproco arricchimento e non di mera trasmissione di contenuti. In ogni realtà visitata c’è stato quindi un momento di presentazione (delle attività, dell’ente, della mission, ecc) e un momento dedicato al dialogo e alla possibilità, per le visiting, di porre domande o chiedere chiarimenti.
– Dovendo sintetizzare, qual è il contributo specifico emerso da ciascuno di questi incontri?
Ciascun incontro ha saputo mettere in luce non solo gli aspetti positivi ma anche quelli critici, tanto nei seminari più strettamente accademici quanto nelle visite alle realtà. Il contributo emerso, dovendo sintetizzare, è quello di lavorare con estrema creatività e con la capacità di immaginare servizi e interventi laddove prima non c’erano, sperimentando strade nuove e approcci inediti, dalle Family Group Conference alla partecipazione dei genitori nei percorsi formativi per gli operatori, dal nido d’Ateneo alla possibilità di lavorare in maniera nuova con genitori di bambini nella primissima infanzia, cercando sempre di sostare di fianco alle famiglie, mai sopra.
– Come si sono coinvolte le ospiti?
Le visiting, tra le quali per 5 giorni ci sono state anche tre educatrici dell’Ajuntament de Lleida (municipalità), hanno scoperto realtà che ancora non conoscevano e approfondito aspetti di P.I.P.P.I. che conoscevano solo in parte, come tutta la parte relativa alla piattaforma online di raccolta dati (RPMonline) o alla struttura delle nostre formazioni rivolte agli operatori. I rispettivi programmi, il nostro e quello catalano, hanno tantissimi punti di contatto e allo stesso tempo anche noi abbiamo appreso delle fasi del percorso che in Catalogna sono a un livello più avanzato del nostro. Sono state contentissime di aver potuto visitare anche altre città e conoscere operatori entusiasti e determinati, appassionati al proprio lavoro.
– Voi cosa ti sembra che avete appreso da loro?
Abbiamo appreso che i programmi per il sostegno alla genitorialità vanno nella stessa direzione, e questo è un grande incoraggiamento per P.I.P.P.I., perché conferma la validità del nostro lavoro e dell’impegno di migliaia di operatori in tutta Italia. Abbiamo anche appreso nuovi approcci e ampliato i nostri riferimenti bibliografici grazie a uno scambio anche sulle letture e sulle pubblicazioni più recenti.
Il grazie delle ospiti catalane: l’importanza di uno spazio di dialogo, confronto, apprendimento reciproco
“Caro Andrea – scrive Laura Segarra-Ayllón, ricercatrice dell’Università di Lleida – sono tornata in ufficio e volevo solo ringraziare te e tutti i membri del team per averci fatto sentire come a casa e averci organizzato l’incredibile programma che avete ideato per noi. Anche i professionisti ci hanno detto di ringraziarvi per tutto. Non si tratta solo dell’esperienza professionale (abbiamo imparato molto), ma anche del modo in cui vi siete presi cura di noi. È stata davvero un’esperienza incredibile e speriamo di poterci incontrare presto. Ci vediamo presto. Un abbraccio”.
A lei fa eco Lucia Gonzalez Pasarin, ancora per qualche giorno a Padova: “Sono stata qui un mese e per due settimane, anche con le compagne dell’Università di Lleida e le professioniste del servizio sociale che stanno implementando un programma similare a P.I.P.P.I. con le famiglie vulnerabili. Siamo venute qui per vari motivi: conoscere la ricerca del gruppo Labreif, approfondire il lavoro del programma P.I.P.P.I. per poter apprendere gli aspetti del lavoro con le famiglie in situazione di vulnerabilità e conoscere i diversi servizi che lavorano con loro e le loro pratiche. Un’esperienza davvero significativa che non conoscevamo e che ci ha molto colpito è stata quella in cui abbiamo conosciuto il “nido in famiglia”: una donna che ospita nella sua casa bambini tra gli zero e i tre anni. Nel complesso è stata un’esperienza molto intensa, molto arricchente che ci ha permesso di riflettere sui punti comuni, su nuovi apprendimenti. Poi per me il grande ufficio del gruppo Labrief con Paola Milani occupa un posto speciale perché questo spazio mi sarebbe piaciuto sperimentarlo durante il mio dottorato ma eravamo nel periodo di Covid. Quindi è diventato uno spazio sognato e quello che ho vissuto qui potrò riportarlo nel mio ambiente ora. È stato importante stare qui, imparare da ciascuno di loro lo specifico ambito di ricerca. Tutti mi hanno dato questa possibilità, singolarmente e come gruppo: mi hanno regalato tanto, non solo a livello di ricerca, ma anche personale. Rispetto a quello che stiamo cercando di sviluppare con il mio gruppo direi che l’aspetto più innovativo che ho colto è l’intersettorialità e l’interrelazione non solo dei singoli dispositivi ma anche delle figure professionali. È la multidisciplinarità che P.I.P.P.I. promuove nei diversi ambiti di implementazione”.
Ricercatori in visita: Lucia Gonzalez Pasarin, Laura Segarra Sanchez, Alicia Borrego Tarrago, Facultat d’Educació, Psicologia i TreballSocial, Universitat de Lleida (Spagna).
Professionisti in visita: Marta Gomez, Anna Garsaball, Janet García, ServeisSocials, Ajuntamentde Lleida (Spagna).
PROGRAMMA
17 settembre LabRIEF il Laboratorio di Ricerca e Intervento sull’Educazione Familiare dell’Università di Padova: Il programma P.I.P.P.I., una panoramica; P.I.P.P.I. 0-3, un focus sullo sviluppo della prima infanzia.
18 settembre Benvenido project, un focus sulla scuola dell’infanzia e sulla pianificazione educativa – Nido in Famiglia Piccolo Montebello – L’Iride, Social Coop, Treponti, Teolo (PD).
19 settembre Tutoraggio P.I.P.P.I., incontro con i professionisti coinvolti in P.I.P.P.I. Nido d’infanzia «Milla Baldo Ceolin», Padova.
20 settembre Sportello Famiglia, Distretto Veneto 5, Biblioteca Civica, Arzignano (VI).
21 settembre Istituto degli Innocenti, Firenze, famiglie e operatori insieme.
23 settembre – Dipartimento FISPPA – Programma Aprenderjuntos, creceren familia & Programma P.I.P.P.I.: un confronto tra i programmi spagnoli e italiani di sostegno alla genitorialità.
24 settembre Az. Spec. Consortile Comuni Insieme, Bollate (Milano): L’esperienza Family Group Conference.
25 settembre Grattacielo Pirelli, Regione Lombardia, Sala Pirelli, Milano: Tutoraggio P.I.P.P.I., incontro con i professionisti coinvolti in P.I.P.P.I..
27 settembre Centro Internazionale Loris Malaguzzi – Fondazione Reggio Children, Reggio Emilia.
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