PROSPETTIVA SISTEMICA DEL FAMILY SUPPORT
EurofamNet grazie al finanziamento COST Innovators, sostenuto dalla Cooperazione Europea in Scienza e Tecnologia nell’ambito di Horizon Europe, ha avviato avviare un ampio confronto per sviluppare un“Protocollo di garanzia della qualità per i servizi di supporto alla famiglia in Europa: un modello basato sull’evidenza e culturalmente informato per la pratica professionale. Ce ne parla Armando Bello, del Gruppo scientifico Labrief dell’Università di Padova, al quale abbiamo chiesto di coglier specificità e sintonie con l’approccio del LEPS P.I.P.P.I.
Cosa è European Family Support Network (EurofamNet) e per cosa si contraddistingue?
EurofamNet è una rete europea di ricerca, formazione e cooperazione nata nel 2019, che mira a orientare le politiche familiari a livello europeo, nazionale e locale, costruendo connessioni tra ricercatori, professionisti, decisori politici, famiglie e società civile. Con 172 membri provenienti da 35 paesi, proprio la composizione eterogenea rappresenta uno dei suoi punti di forza, consentendo un dialogo costante tra ricerca, pratica e politica, in una prospettiva orientata all’impatto sociale e all’utilità delle conoscenze prodotte. Alcuni ricercatori/rici del nostro laboratorio hanno fatto parte di EurofamNet come rappresentanti dell’Italia.
La rete adotta una logica dal basso, valorizzando le esperienze locali e promuovendo un dialogo continuo tra i livelli locale, nazionale ed europeo e il coinvolgimento di famiglie, bambini e professionisti. Dal punto di vista metodologico, propone un approccio rigoroso ma sensibile alla complessità e diversità dei contesti, basato su evidenze solide ma sempre lette alla luce delle esperienze concrete.
Cosa si propone il suo ultimo rapporto relativo alla definizione di un Protocollo di Garanzia della Qualità per il sostegno alla famiglia in Europa?
Il rapporto mira a implementare gli standard di qualità elaborati dalla rete, proponendo un approccio integrato, misurabile e condiviso, attraverso l’implementazione di un Protocollo di Garanzia della Qualità. L’obiettivo è mappare la situazione nei diversi Paesi e far emergere punti di forza, criticità e raccomandazioni utili a livello nazionale ed europeo.
Cosa si intende e come si applica il modello di garanzia di qualità per il sostegno alle famiglie?
Il modello si fonda su una visione sistemica e si articola in tre sottosistemi: della pratica, che comprende metodi e relazioni nel lavoro quotidiano con le famiglie; della erogazione dei servizi, che comprende il quadro politico e normativo che definisce risorse, strutture e modalità organizzative (che in P.I.P.P.I. definiremmo di governance); e delle evidenze, che riguarda la produzione e l’uso delle conoscenze nei contesti operativi.
Questi sottosistemi sono profondamente intrecciati tra loro e devono essere presidiati in modo coordinato per realizzare pratiche di sostegno alla famiglia di qualità. Per ciascuno, il modello identifica un insieme di principi, tradotti in standard di qualità e indicatori misurabili.
Quali sono gli standard di qualità identificati?
Il protocollo include 28 standard di qualità. Nel sistema della pratica, questi riguardano aspetti come la centralità dei diritti, la costruzione di alleanze con le famiglie, l’adozione di approcci personalizzati e orientati ai punti di forza, l’accessibilità e continuità dei servizi. Nel sistema dell’erogazione, includono il coordinamento tra servizi, l’equità territoriale, la sostenibilità delle politiche o la disponibilità di risorse adeguate. Nel sistema delle evidenze, fanno riferimento all’uso sistematico di evidenze scientifiche, alla co-produzione della conoscenza, all’autovalutazione o alla diffusione delle buone pratiche.
Quale è stata la metodologia impiegata?
Il protocollo, sviluppato da un gruppo di esperti e validato da un panel internazionale, è stato applicato in 19 Paesi attraverso un processo di autovalutazione partecipato, che ha coinvolto 283 esperti, in cui ogni gruppo nazionale ha risposto collettivamente alle domande del protocollo e identificato i punti di forza e le aree di miglioramento. I dati raccolti sono stati poi tradotti in report nazionali e in linee guida europee condivise.
Quali sono i risultati dello studio? Che criticità e che prospettive di lavoro comune in Europa sono emerse?
Il sistema delle evidenze è risultato il più fragile, con carenze nella valutazione della qualità dei servizi e nella capacità di utilizzare in modo sistematico le conoscenze per orientare le pratiche. La mancanza di una cultura valutativa diffusa e di meccanismi condivisi di monitoraggio è emersa come un limite comune, con forti disomogeneità sia tra Paesi che all’interno degli stessi.
Allo stesso modo, all’interno delle pratiche emerge la necessità di dotarsi di strumenti comuni di valutazione che permettano di rilevare i bisogni in modo più efficace ed uniforme. Inoltre, emerge una scarsa consapevolezza rispetto al diritto di partecipazione di bambini e genitori. In questo senso, si sottolinea il bisogno di promuovere una cultura della partecipazione, che riconosca e valorizzi il loro coinvolgimento attivo nella definizione e valutazione degli interventi. In termini di governance, emerge come nodo problematico la dotazione finanziaria adeguata dei servizi, mentre si evidenziano differenze marcate rispetto alla qualità del coordinamento tra servizi, alla formazione professionale e alle competenze interprofessionali. Ambiti, questi, che mostrano una grande variabilità tra Paesi, segnalando assetti e risorse disomogenei.
Che collegamento cogli con la metodologia del LEPS P.I.P.P.I.?
Il report sottolinea la necessità di un approccio comune alla qualità del family support, basato su evidenze, diritti, partecipazione e collaborazione intersettoriale, per affrontare le disuguaglianze e migliorare l’impatto delle politiche a favore delle famiglie.
Tutti elementi che sostengono e orientano anche la proposta metodologica del LEPS P.I.P.P.I. in una prospettiva sistemica in cui ricerca, pratica e politiche si intrecciano per promuovere interventi efficaci, equi e sostenibili.
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